giovedì 15 dicembre 2011

Isabel

domenica 2 gennaio 2011 20.40

"Che cos'è un libro prima che qualcuno lo apra e lo legga?
Solo un insieme di fogli incollati da un lato... Sono i lettori a infondergli
un alito di vita. Nel migliore dei casi la letteratura cerca di dare voce

a chi non ce l'ha o a chi è stato messo a tacere, ma quando scrivo
mi impongo il compito di non rappresentare nessuno,di non trascendere,
di non dare un messaggio o spiegare i misteri dell'universo,
semplicemente cerco di raccontare, usando il tono di una conversazione intima.
Non ho risposte, solo domande, sempre le stesse domande che, come fantasmi,
mi assillano. La scrittura è un lavoro lento, silenzioso e solitario.
Ogni libro è un messaggio racchiuso in una
bottiglia e lanciato in mare; non so su quali spiagge approderà,
nè in quali mani cadrà. Scrivo alla cieca ed è sempre una stupenda
sorpresa ricevere lettere o abbracci da lettori entusiasti, significa che
qualcuno ha letto le mie pagine, che non le ha inghiottite il mare."
(Il mondo di Isabel Allende - a cura di Celia Correas Zapata)


Del resto, leggere che cos'è se non un modo di sentire quello che sentono gli altri?
Come scrivere non è che un modo per condividere quello che sentiamo. E' bello sentire qualcun altro che condivide la mia stessa convinzione, ovvero che la maggior parte delle volte uno scrittore non scrive perché ha delle risposte, ma proprio perché ha un mucchio di domande. Per questo spesso sono proprio le parole degli altri ad aiutarmi a trovare le mie.
Se devo essere sincera, di Isabel Allende non ho letto praticamente nulla: ricordo di avere letto La città delle bestie i primi anni di liceo; mi piacque, ma non abbastanza da convincermi a non lasciare perdere il secondo, che abbandonai dopo pochi capitoli perché semplicemente non mi interessava più.
Che cosa invece mi ha spinta a riscoprire questa scrittrice? La somma dei giorni, uno dei libri più belli scoperti in questo 2010 appena finito: non è un romanzo di fantasia nè una biografia, è solo una scatola dei ricordi. Racconti su racconti, la maggior parte dei quali sono talmente estremi o assurdi da sembrare inventati, ma non li sono. Almeno non del tutto.
Forse ad incuriosirmi è stata proprio la possibilità di scavare nella vita di questa autrice: una scrittrice che si presenta come una donna imprevedibile, estrema, viaggiatrice, completamente matta, suocera assillante e madre premurosa. I suoi viaggi, la sua famiglia, i suoi amori, le ricerche per i suoi libri, la sua passione per l'esoterismo e lo spiritismo. Un caleidoscopio di cose che mi hanno catturata, e la cosa più bella per me è stata proprio potere sbirciare la vita di questa scrittrice -la sua vera vita- e vedere come le esperienze che viviamo finiscano inevitabilmente in ciò che creiamo, nelle parole dei libri. L'ho "conosciuta" con La somma dei giorni e ora sto approfondendo la conoscenza con Il mondo di Isabel Allende, che so già che mi piacerà: forse adesso, dopo avere imparato così tante cose su di lei, sulla sua vita, dopo avere fatto la sua conoscenza in questo modo, potrò avvicinarmi ai suoi libri in modo totalmente diverso e probabilmente mi piaceranno di più proprio per questo.
Perché saprò da dove provengono.
http://www.sindromedistendhal.com/Libri/isabel-allende-la-somma-dei-giorni.jpg

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