A costo di dire un'eresia, Cats non è stato proprio quel che mi aspettavo. Splendido a livello di costumi e originalissime le coreografie, però probabilmente mi aspettavo di più da quello che è uno dei musical più famosi di tutti i tempi e dagli incassi più alti in tutto il mondo.
Mi è piaciuto, però di solito da un musical mi aspetto che sia divertente o molto coinvolgente: Cats è uno spettacolo molto lungo, ma i numeri memorabili, o i pezzi così accattivanti che ti ritrovi a canticchiare ininterrottamente dopo sono... pochissimi. Anche la trama è molto fumosa, ma di questo ho capito il perché quando, in seguito, ho letto che il musical è basato sul libro Old Possum's Book of Practical Cats, che non è altro che una raccolta di poesie con protagonisti i gatti, che Thomas Stearns Eliot scriveva per i suoi nipotini: sotto quest'ottica, ovvero vedendo tutto il musical non come una storia vera e propria, ma piuttosto una raccolta variopinta di singoli episodi ciascuno con un gatto diverso come protagonista, sono arrivata ad apprezzarlo di più.
Insomma, è bello: ma di certo è un musical molto atipico. Non so se lo riguarderei tutto da capo e non penso che andrei a vederlo dal vivo: troppo lungo. Ma mi sono perdutamente innamorata dei costumi, e alcuni pezzi valgono veramente la pena.
Per esempio, l'entrata in scena di Rum Tum Tugger mi ha fatta morire dal ridere: è come vedere David Bowie in versione gattesca! (per quanto le mie preferenze vadano a Munkustrap...)
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