lunedì 22 luglio 2013

Inveleniamoci

Quello del promoter è un lavoro duro e ingrato, che spero vivamente di non dovermi mai trovare costretta a fare. Ma, detto questo, ci sono certi aspetti di cui si farebbe volentieri a meno. Non tanto per il lavoro in sè: in fondo, offrire cose per strada è almeno un po' più sopportabile dei venditori porta a porta.
La cosa veramente sconcertante è la Metamorfosi.
La potete osservare nel momento esatto in cui pronunciate con garbo la parola "no".
Perché questi promoter hanno tutte le loro pose e frasi da amiconi, da imbonitori, da anima della festa che ti guarda come se fossi il loro fratellino perduto: devono saperlo fare per lavoro. Ok. Lo sappiamo. E giù sorrisoni, e ti salutano, e vogliono sapere tutto di te, ti si piazzano con la manina sulla spalla in posa plastica. Ma nemmeno i promoter delle associazioni benefiche -che almeno di solito hanno la scusante di trovarsi lì per una giusta causa e non per venderti fuffa- scampano alla Metamorfosi.
Scena con un tizio di un'associazione benefica che mi abborda in mezzo ad un'affollatissima fiera del fumetto:
"bla bla bla raccogliamo offerte per i bambini sfortunati, e tu la faccia da cattiva mi sembra che non ce l'hai!"
Stessa scena con due ragazze, lo stesso giorno, talmente mielose e affettuose che finisci per sperare che ti chiedano i soldi e bon, così puoi dire di no e finirla lì.
E tu hai un bello spiegare con la massima gentilezza che non ti interessa, e che anche se si tratta di associazioni benefiche non dai soldi a chi ti ferma per strada. E sottolineo il "cortesemente", perché una delle mie tare è non riuscire proprio ad essere scortese nemmeno con chi mi importuna, neanche con lo sconosciuto che mi fa l'interrogatorio alla fermata del bus.
Di' le paroline magiche: "grazie, no" e vedrai la loro maschera di amiconi sgretolarsi. Si sfasciano un pezzo alla volta, e finisce che un attimo dopo ti puntano come faine. Gli si fa l'occhietto tutto stretto e la bocca rigida. Ti fissano come se fossi la progenie di Satana e loro il prete venuto ad esorcizzarti.
Il tipo di prima si fa tutto stizzoso, sbuffa, gira sui tacchi e in tono studiatamente scazzato mi grida alle spalle: "Seee, vabbè, e poi i soldi al bar ce li diamo!"
Le tizie carine carine sono anche peggio: di colpo via la manina dalla spalla, che adesso gli fa schifo starti vicino, e nasini arricciati come chi è sottovento dal pescivendolo. E anche loro tono scazzato come pochi, più tono supponente con tanto di vezzeggiativi pronunciati con disprezzo.
"Vabbè, allora, amore, ridammi la spilletta!" sbottato in direzione dell'amico a cui lei stessa aveva ficcato in mano la spilletta per attaccare bottone.
Ora mi chiedo: ma è una tattica anche quella? Ve la insegnano al tirocinio per promoter? Mi raccomando, carini carini all'inizio, ma se vi dicono di no trattateli come merde così si sentono in colpa?
Cari miei, ve lo dico io che se uno si sente insultato per strada da uno che non è stato neanche lui ad avvicinare per primo, non si sente in colpa. Si incazza. E fa bene. Perchè se tu cortesemente mi chiedi dei soldi, io cortesemente ti dico di no, e tu mi mandi a cagare, io mi sento un attimino autorizzata a ricambiarti il favore.
Così ora siamo nervosi e incazzati in due: non è fantastico?
Che poi, io mi sono quasi abituata a sentirmi mandare a cagare dagli sconosciuti: sono quasi convinta di aver colto un "fuck you lady" bisbigliato da un tizio convinto che non capissi l'inglese mentre scuotevo la testa davanti al biglietto con cui fingeva di chiedere informazioni e in realtà chiedeva soldi.
Ma se lo fai di mestiere è un'altra storia. Se rispondevo tutta incazzata ai clienti che venivano in cassa quando ero commessa, agli utenti della biblioteca che mi chiedevano i libri, ai turisti che accoglievo al castello, io ci rimettevo il lavoro. E lì ne vedevo parecchi, di veramente maleducati. Se ti metti ad insultare tra le righe la gente ogni volta che ti dice di no, bimbo bello, cambia lavoro.
O almeno siate chiari fin dall'inizio.
Piantatevi in mezzo alla strada con una faccia da assassini, l'occhio spiritato e la penna in mano, e urlate in faccia alla gente: "Lasciate una firma contro la droga, grandissimi figli di puttana!".
Così almeno siete coerenti.