giovedì 7 novembre 2013

DRACULA della NBC

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Due parole sull'ultima serie tv che ho iniziato a guardare, ovvero Dracula, con Jonathan Rhys Meyers, che lascia ben pochi dubbi su quale sia la trama. Volevo vederlo per due motivi: perché o era una trashata unica, e quindi valeva la pena almeno averlo visto, o era qualcosa di bello, e quindi ne valeva ancora di più. 
Dopo la visione delle prime due puntate, ancora non so esattamente come classificarlo. Penso che continuerò a guardarlo, e questo già di per sè vuol dire molto: non è che abbia picchi particolari, anzi, se ci ripenso non riesco a ricordarmi neanche una scena o una trovata particolarmente incisiva. Però fa quel che deve: intrattiene. E sono curiosa di vedere se si evolverà o si appiattirà su se stesso.

La storia è quella canonica: anzi, forse è proprio questo il peccato. Spesso i remake fanno questo errore: dare per scontato che gli spettatori già conoscano la storia; e perciò questo è Dracula, questa è Mina, questo è Jonathan, la storia la sapete, pochi dubbi su quali saranno gli sviluppi. Bon.
E invece no: anche da un remake -soprattutto da un remake- a me interesserebbe davvero avere un po' di "dietrologia" sui personaggi, approfondirli un po' di più, dare loro vita e storie nuove. Vero è che è ancora presto per giudicare: di balzi di originalità, purtroppo, ce ne sono davvero pochi, se si esclude la novità almeno un po' interessante di Dracula e Van Helsing come alleati e soci in affari. Anche Renfield, per una volta, non è l'Igor della situazione, ma sembra piuttosto un Alfred Pennyworth grosso e nero al servizio di un Batman alternativo.
La trama sguazza tra l'investigativo e l'azione, con alcuni momenti tra lo steampunk e il fantasy messi piuttosto gratuitamente... anche le scene di combattimento in slow motion sono piuttosto pietose, nel complesso. Mentre, d'altra parte, molti momenti sono stati confezionati apposta per la gioia delle donzelle, e a noi mica dispiace.

Il nostro Dracula se la cava bene, e lo trovo un personaggio piacevole (e piacente): semplicemente, anche lui si limita ad essere quello che è, senza nessun balzo di originalità. È un personaggio affascinante, ma solo nel senso canonico del termine: ovvero il personaggio che è misterioso in privato, brillante in pubblico e abile con le donne. Non molto di più. Anche come vampiro si limita ad essere un buon vampiro e a prosciugare qualche gola ogni volta che può: non mi dispiace affatto vedere un po' di fiumi di sangue (perché, altrimenti, che gusto c'è?) ma, anche qui, nulla di nuovo.

Una nota sulle donne del cast: soprattutto nel loro caso ho avuto la spiacevole sensazione del "nuovo a tutti i costi" ma sempre e solo senza uscire dalle righe. Mina è stata resa un'appassionata studentessa di medicina, Lucy Westenra è la classica bionda frivola, e la new entry Lady Jane è la prevedibile donna fatale che caccia vampiri nel tempo libero. Non lo so: è come se l'unico tentativo di dare profondità ai personaggi femminili sia stato quello di attaccare a Mina un'etichetta con scritto "donna col cervello" e a Lady Jane "donna con le palle". C'è ancora tempo per migliorare, specialmente nel caso di Mina che, almeno potenzialmente, sembra davvero un personaggio da sviluppare... ma non so se sperarci davvero.
E si ripresenta sempre la stessa domanda: è davvero più difficile creare un personaggio femminile non stereotipato, o semplicemente siamo noi spettatori ad essere molto più intransigenti con le donne?