mercoledì 8 dicembre 2010 15.58
Non è un mistero per nessuno che, per lungo tempo, io mi sia opposta a facebook.
L'ho bellamente ignorato per i primi anni, quando è scoppiata la moda ed era ancora una novità, e ho continuato ad ignorarlo per un bel pezzo: solo fra ottobre e novembre di quest'anno ho deciso di registrarmi, principalmente perché la maggior parte delle mie amiche (quelle che non vivono a Parma in particolare) avevano cominciato a scrivere soltanto lì invece che sui vecchi blog, e perché è indubbiamente un modo comodo di tenersi in contatto.
Sarò io che magari inconsciamente sono refrattaria ai mezzi di comunicazione: mi viene da pensare a quanto tempo ho passato senza sentire il bisogno di un cellulare, che ho comprato solo alla "veneranda età" di 16 anni mentre adesso è praticamente d'obbligo averlo in dotazione a 11. Per la cronaca, sto ancora usando il mio primo e unico cellulare. E' longevo, mica come quelle cacchette a schermo piatto che muoiono appena ti cascano per terra.
Tornando a facebook...
Personalmente, come sito lo trovo piuttosto brutto. La gestione dei messaggi è organizzata malissimo, la pubblicazione di interventi è limitatissima e poco chiara (ci ho messo un secolo a pubblicare un link con l'immagine che volevo io), è pieno di pubblicità (giusto, dopotutto, visto che vive su quella) e, ciliegina sulla torta, è chiarissimo quando si tratta di aggiungere/taggare/condividere/apprezzare/mostrare un elemento... ma peggio di un labirinto quando quello stesso elemento invece vorresti toglierlo. E' un social network fatto per condividere. E cacchio se lo fa; praticamente non puoi cliccare un video senza che lo stesso venga sparato sulla tua bacheca e aggiunto ai tuoi "Mi piace" con tanto di squilli di tromba. Ho dovuto eliminare tre volte un video finito per sbaglio nella mia bacheca: (un video che, tra l'altro, per poter guardare dovevi condividere e aggiungere automaticamente ai "Mi piace") una volta per eliminarlo dalla bacheca, una seconda volta per togliere il tag, e una terza volta per rimuoverlo definitivamente dall'elenco dei Mi Piace. Tenace, non c'è che dire.
E poi le pubblicità a lato della pagina: ho riso non so quante volte vedendo comparire prontamente il riquadro con scritto "Vorresti dimagrire?" e sotto l'immagine di una bella fetta di sacher grondante cioccolato.
Tuttavia, la cosa che tutt'ora trovo inquietante di facebook è il linguaggio.
"Facebook ti aiuta a tenerti in contatto con le persone della tua vita"
"Laura, altri amici ti stanno aspettando"
"Imposta le tue opzioni di privacy come pubbliche. Non precluderti nessuna possibilità di incontrare nuovi amici."
"Di' che ti piace questo elemento prima di tutti i tuoi amici"
"Trova nuovi amici. Loro (due amici random dalla tua lista) l'hanno fatto"
http://www.youtube.com/watch?v=oBaiKsYUdvg...
Pubblicità! Tutta pubblicità! Tutto costruito sul linguaggio ammaliatore della pubblicità!
Vieni invitato a rendere pubblico il tuo indirizzo, il tuo numero di telefono e i tuoi datori di lavoro. Condividi, mostra, fai vedere, di' che ci sei anche tu! Dillo a tutti! Fallo vedere a tutti! Non importa che cosa, l'importante è che si condivida! Non puoi non voler far parte della famiglia... *parte la musica del Padrino*
E' facile cadere nel tunnel: a tutti noi piace sapere, leggere, vedere che cosa fanno gli altri. E' perfettamente normale. Ma lasciarsi trascinare da un fiume subdolo come quello della pubblicità mi sembra una follia.
Facebook è utile.
E' comodo e utile per tenersi in contatto con le persone: verissimo. Se vuoi fare pubblicità a qualcosa, se vuoi che si veda, che si sappia, che se ne parli, mettila su facebook.
Però io resto della mia idea, ovvero che fb vada usato o per le cose importanti, o per le cazzate. No, non è una contraddizione: non c'è modo migliore di condividere carinerie o stupidaggini di internet come video, immagini, aforismi, ecc. Mentre, se mai riuscirò a pubblicare il mio libro, non ci sarà posto migliore per pubblicizzarlo se non una pagina di facebook.
Ma la mia pagina personale rimane quello che è: una pagina PERSONALE, e di certo non griderò ai quattro venti il mio indirizzo, il mio numero di telefono, il mio orientamento politico, religioso, sessuale, se sono single o se la mia è una relazione complicata, se cerco appuntamenti o amicizia. La mia pagina è per chi mi conosce, o per chi voglio che mi conosca: come il mio blog, dove esprimo quello che penso in modo molto più completo di quanto faccio su facebook.
E non accetto chiunque come amico. Adesso la gabola è questa: non puoi rifiutare, quando ti chiedono il contatto di facebook. Siamo compagni di università, aggiungimi agli amici. Ci siamo visti in fiera, dammi l'amicizia. Ma grandissima testa di minchia, se non ti aggiungo tra gli amici magari è perché NON siamo amici. Magari mi stai antipatico. Magari semplicemente non mi va che tu legga quello che scrivo io o i miei amici.
Invece no: se non metti come amici tutti quelli che conosci, allora sei strano.
Be', non me ne importa: facebook mi serve per tenermi in contatto con le persone con cui mi interessa restare in contatto, e sarà sempre così. Quindi non prendete una mancata amicizia su fb come un'offesa personale, specie se non ci conosciamo nemmeno. E cercatemi fuori da facebook, se veramente vi interessa. In parole povere; chiedere è lecito, ma rifiutare lo è altrettanto.
Da parte mia, ho verificato che fra tutte le persone che conosco, quelle con cui mi interessa dividere un'amicizia su facebook sono meno di una cinquantina.
E va benissimo così.
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