Il suo modo di farmi gli auguri di compleanno. Che carino. *spina dorsale che scricchiola sinistramente*
Allora allora, Notre Dame. Notre Dame de Paris. Ci tenevo moltissimo a vederlo dal vivo almeno una volta: non importava che non ci fosse il cast originale (quello che mi persi a Parma circa tre anni fa), confidavo nel nuovo cast ed ero sicura che ne sarebbe valsa la pena. Responso. Non mi sbagliavo. Neanche un po'.
La serata inizia con me che sfreccio in bicicletta per le vie del centro canticchiando: "I couldn't be happier/Just couldn't be happier/Because happy is what happens/When all your dreams come true!" (vediamo che la coglie), all'entrata del teatro sfoggio fieramente il mio regalo di compleanno anticipato (muchas gracias a chi di dovere, tutti quanti): subito mi mandano in uno dei palchi in secondo ordine; mi sporgo sul palco, mi guardo in giro eccitatissima, finisco in un loop di "Chebellochebellochebello!". Poco dopo però la maschera mi richiama e si scusa dicendo che mi ha mandata nel palco sbagliato, così che vengo dirottata due piani più sopra, in quarto ordine. Un po' titubante mi affaccio, chiedendomi se vedrò qualcosa con il palco così lontano... e appena verifico che ci vedo riparte indisturbato il loop dei "chebellochebellochebello". Dico solo che mi sono emozionata quando ho visto il muro. Uno dei muri semoventi che fanno parte della classica scenografia di Notre Dame. Ebbene sì, ammetto che una delle prime cose che mi ha mandata in visbilio prima ancora che iniziasse lo spettacolo è stato... il muro.
Con me si è seduta una coppia di anziani simpatici appassionati di musical: una volta sistemati e aggrappati al davanzale del palco come bertucce su un ramo (se guardavo la platea invece del palco rischiavo le vertigini, tanto mi stavo sporgendo), le luci si abbassano e lo spettacolo comincia. Mi sono venuti gli occhi lucidi quando ho sentito l'overture, ma niente di più: per fortuna non mi ha fatto lo stesso effetto di quando vidi Les Miserables (a casa mia in dvd) per il quale l'unica descrizione possibile sarebbe "fontana di Trevi".
E insomma, finalmente ho visto Notre Dame dal vivo, e posso dire che gli interpreti sono stati perfino più bravi di quanto mi aspettassi: da quello che ho visto era un cast di gente giovane, e se la sono cavata tutti molto bene. Gli unici su cui ho avuto qualche dubbio sono stati Febo all'inizio, anche se si è ripreso benissimo andando avanti, e Frollo, che pur avendo una bella voce non ci dava molto carattere, salvo qualche bella eccezione nei pezzi da solista. Molto bravo (e pregevole di aspetto...) Gringoire, bravi Quasimodo ed Esmeralda, brava e con una bella voce potente Fiordaliso, bravissimo e incazzoso Clopin. Una parentesi su Esmeralda: l'originale, Lola Ponce, è indubbiamente brava, però ha il grosso difetto di avere un accento straniero molto marcato sia quando canta che quando recita. Inoltre, spesso ho la sensazione che molti cantanti stranieri, quando cantano in italiano, non abbiano idea di cosa stanno dicendo. Quindi è stato un sollievo sentire qualcuno che diceva: "Ma che cosa vi ho mai fatto/perché voi mi odiate tanto?" con un po' più di calore di "Scendo un attimo a comprare le micchette per il pranzo".
Un altro bellissimo momento è stato durante l'Ave Maria pagana: quando Esmeralda ha detto: "Ave Maria/io amo un uomo", io ho guardato Quasimodo che se ne stava accucciato in un angolo, quasi fuori dalla vista del pubblico. E lì è stato semplicemente perfetto: il cambio di espressione, lo sguardo addolorato, tutto fatto in silenzio, immobile, quasi senza farsi notare. Stupendo.
I ballerini, poi, sono stati semplicemente stupefacenti: è valsa la pena di stare per due ore a spenzolarsi da un palco solo per vedere dal vivo pezzi come la festa dei folli, la corte dei miracoli, il val d'amore o il pezzo delle campane, dove io avrei avuto seriamente paura a ballare con sopra la testa una campana enorme, legata ad una sottile catena, con un ballerino a cavalcioni che la faceva dondolare come un matto. Una curiosità, invece: la scelta di fare interagire i ballerini con grida e risate durante le coreografie di gruppo. In alcuni pezzi ci stava, in altri quasi distraeva dalla musica principale: ci stava e non ci stava, insomma. Poi, a meno che non mi sbagli di grosso, mi è sembrato che alcuni pezzi corali fossero in playback. Ma non mi stupirebbe, viste che razza di acrobazie erano impegnati a fare i ballerini: dubito che avrebbero potuto anche cantare nel frattempo!
Uno spettacolo che valeva la pena vedere. Ho visto realizzare uno dopo l'altro i miei pezzi preferiti, e non ne sono rimasta delusa. Durante la pausa ho occhieggiato insistentemente i posti della prima fila vergognosamente e indiscutibilmente VUOTI, e avevo quasi pensato di tentare la sorte e imboscarmi da clandestina in uno di quei sedili... però, anche se ad un certo punto le maschere mi avessero notata e mi avessero semplicemente chiesto di tornare al mio posto, avrei rischiato di perdermi parte dello spettacolo nel tragitto, e non ne valeva la pena.
È stato un bel modo di compiere 21 anni, come mi sono detta quando sono tornata a casa, allo scoccare della mezzanotte. E adesso, la mia spina dorsale sta decisamente cedendo, ma Jack sembra divertirsi un sacco a tenermi sotto tortura. È lunga, fino al pomeriggio...
Nessun commento:
Posta un commento