Puntavo questo film da un sacco di tempo e non ho resistito all'idea di andare alla sera della prima.
Ovviamente, avendo visto il musical, ci andavo con un sacco di aspettative e col sano terrore di trovarmene davanti una brutta copia. Ma non sono affatto stata delusa.
Prima di tutto: mi è piaciuto? Sì. Mi è decisamente piaciuto. Specialmente perché mi sono emozionata anche solo a sentire le prime note prorompenti di Look Down con la spettacolare visione del cantiere navale, e provavo ancora la stessa emozione sulle ultime note di Do you hear the people sing.
Dato che ci sono un mucchio di cose che mi sono piaciute, andiamo subito a quelle che mi hanno lasciata perplessa.
- Javert e Valjean. Ora, prendiamo il discorso con le pinze. Quando duettano li ho trovati fantastici, ma presi singolarmente non brillavano. Vero anche che è tutto cantato dal vivo, quindi si è deliberatamente preferita la recitazione al canto: e quella c'è, sentita, sentimentale e viva, soprattutto in Valjean. Ma il pezzo da solista di Crowe mi è piaciuto più di quelli di Valjean. E Crowe non canta bene. È anche vero che pure nel musical originale io preferisco molto i pezzi corali, e sono poche le canzoni da solista che mi prendono davvero, eccetto I dreamed a dream e On my Own, e non vado matta per le parti di Valjean. Però mi aspettavo di più da Hugh Jackman, che ha una notevole esperienza di canto e di musical.
- Una scelta di regia che ho trovato strana: la telecamera fissa sul primo piano degli attori quando questi cantavano da solisti. Forse ha disturbato solo me, però da un musical trasformato in film mi aspetto quello che la performance su di un palco magari non può dare: scenografia, cambi di scena, effetti o riprese particolari... Invece, nei pezzi da solista, la telecamera resta immobile su un primissimo piano dell'attore dall'inizio alla fine. Mi è piaciuta molto I dreamed a dream a livello di voce, ma la ripresa statica mi ha smorzato un po' l'effetto, per quanto l'espressività di Anne Hataway fosse da spezzare il cuore.
("I dreamed a dream" versione musical cantata da Lea Salonga)
Ecco, in realtà sono solo queste due le osservazioni che mi viene da fare, perché per il resto è stato veramente uno spettacolo. Giusto per un appunto a parte: Javert sempre a camminare sui cornicioni. Questa non l'ho capita. Voleva essere un'allegoria della sua incrollabilità e del suo "camminare sul bordo", ma vedere Russel Crowe in piedi a caso sul cornicione di un palazzo -eccetto nella scena del ponte, dove aveva un senso- mi risultava più comico che simbolico.
Per il resto, godibilissimo. Splendidi e perfino eccessivi -ma a ragion veduta- i Thenardier, con Helena Bonham Cater più Mrs Lovett che mai, bravissimi in particolare i bambini, perché Cosette e Gavroche mi hanno veramente stupita per quanto erano bravi. Notevole Anne Hataway, brava pure Amanda Seyfried anche se, da cresciuta, Cosette fa poco altro se non la bambolina di porcellana seduta in un angolo.
Ma soprattutto, una soddisfazione personale: Samantha Barks, la stessa Eponine del musical, che io adoro e che si è fatta decisamente valere!
(On my Own - Samantha Barks)
In totale, forse due ore e quaranta possono essere un po' lunghe da guardare e molti pezzi riservati a canzoni lente possono fare calare l'attenzione, ma non importa, perché tutto il film vale decisamente la pena. Vale la pena soffermarsi sui pezzi più "soft" per poi mettersi a cantare Master of the house, One Day More e naturalmente Do you hear the people sing, che dopo ieri sera io sicuramente non smetterò di canticchiare per un bel pezzo!
(One Day More cantata dal cast del film)
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