Ho guardato diverse volte Intervista col Vampiro anche prima di appassionarmi alla storia -e a Lestat- col secondo libro di Anne Rice. È sempre stato uno di quei film in perfetto equilibrio tra il piacermi e non piacermi, anche se tirando le somme ci trovo sempre più pregi che difetti.
Prima cosa: il cast. Punto spinosissimo, che divide da anni orde di fan dei libri.
Personalmente, trovo sia Lestat che Louis del film piuttosto accettabili e simili, in una certa misura, alle descrizioni dei libri. Mi piace come Tom Cruise fa Lestat (per quanto la sua parrucca bionda ogni tanto sembri essere passata attraverso un aspirapolvere...). Brad Pitt poteva starci fisicamente per Louis, ma... mio dio, poche volte l'ho visto così -è proprio il caso di dirlo- impalato come in questo film. Il risultato è una recitazione da vampiro stereotipato: tutto rigido e che parla sussurrando; questo è proprio uno dei lati che non mi convincono, e in italiano anche il doppiaggio non aiuta. Solo Tom Cruise riesce, ogni tanto, a sciogliersi un po' e a non suonare ridicolo.
Claudia la trovo molto azzeccata: fantastica da ascoltare con l'audio originale in inglese, prova vivente che agli inizi della sua carriera Kirsten Dunst sapeva recitare!
Armand... il meno azzeccato di tutti, ma per il semplice fatto che con lui hanno volutamente ignorato la sua descrizione nel libro: ovvio che Antonio Banderas non c'entra niente con un giovanotto rinascimentale dai capelli ramati. Però c'è da dire che per quella parte occorreva un certo carisma da "capo dei vampiri" che un attore giovane non avrebbe avuto, per questo probabilmente si sono affidati ad un attore del suo calibro. Anche se non è che brilli. E lo dico da fan di Banderas.
È una mia ipotesi, ma probabilmente all'epoca hanno fatto questa scelta: scegliere deliberatamente i belli del momento. E non è stata una scelta sbagliata, secondo me. Semmai, è divertente il fatto che questo ruolo abbia fatto vincere un Razzie Award a Cruise e Pitt... per la peggior coppia!
In quanto al film, sono convinta che per l'anno in cui è uscito (1994) fosse un buon prodotto, e tutt'ora è piacevole da guardare. Ci sono alcune scelte stilistiche che mi stonano, la recitazione troppo spesso volutamente "impalata" o esasperata, scene di lotta abbastanza penose, ma per il resto ci sono decisamente molte altre cose che funzionano. È interessante ed è oggettivamente bello da vedere, anche solo per l'atmosfera cupa, per la ricchezza dei costumi e delle scenografie. Tutta la parte con Claudia è la mia preferita, ma penso che la parte veramente viva, e anche divertente, del film sia dalla vampirizzazione di Louis fino alla fuga da New Orleans. Uscito di scena Lestat, il film si ammoscia un po': anche la parte al Teatro dei Vampiri non fa granché per risollevare l'atmosfera. La fine di Claudia e il rogo del teatro finalmente riaccendono l'attenzione, così come la conclusione del racconto di Louis.
Sotto questo aspetto, la nota veramente positiva è il cambio radicale che hanno fatto col finale del libro: ovvero il ritorno in scena di Lestat in tutto il suo splendore. Paraponziponzipom. Secondo me è stato giusto: un finale chiuso, o comunque criptico come quello del libro sarebbe stato moscio, per un film che già di suo tende ad appiattirsi due o tre volte. Invece, un finale così è di quelli che ti strappano la ghignata di soddisfazione. E poi è stato giusto anche per il personaggio di Lestat: dato che non ci sarà mai un film di Scelti dalle Tenebre (e io piango... so che hanno provato a frullare qualche dettagli nel film La Regina dei Dannati, ma il poco che ho visto mi sapeva di cagata colossale) era l'unico modo di rendergli giustizia.
Per me, il bello del film è che nonostante tutto resta molto, molto attinente al libro, soprattutto nei dialoghi. Probabilmente è stato il meglio che si potesse fare. A volte mi chiedo cosa verrebbe fuori se decidessero adesso di farne un remake... se rimanessero fedelissimi al testo, forse ne verrebbe fuori un gran bel film. O una sublime boiata. Forse è davvero meglio non saperlo!
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